La Torrefazione

Affinché si possa preparare la deliziosa bevanda, i chicchi devono subire il processo di torrefazione: vengono sottoposti a una temperatura di 200-220° e agitati costantemente per il tempo ritenuto necessario. Vi sono diversi gradi di tostatura, a seconda dei gusti e degli usi dei consumatori, da quello light roast all'americana, a quello full roast all'italiana. Durante la torrefazione le sostanze che compongono il caffè subiscono delle trasformazioni chimiche: il cambiamento di colore è da attribuire alla caramellizzazione degli zuccheri, alla carbonizzazione della cellulosa e alla formazione di composti volatili ai quali si deve il gradevole aroma del caffè tostato. Inoltre, una parte della caffeina volatilizza nella fuliggine e un'altra piccola parte si decompone non subendo, però, alterazioni notevoli. Il caffè torrefatto ha gusto amaro ed accresce la sua solubilità in acqua, diviene quindi più friabile, facilmente riducibile in polvere e pertanto adatto all'infusione. Al termine del processo di torrefazione, per preservare le proprietà organolettiche del caffè dall'azione dell'ossigeno atmosferico, il prodotto finito viene confezionato con particolari materiali da imballaggio in confezioni sottovuoto.

Lavorazioni

Le miscele della Torrefazione la Befa sono realizzate con attente e scrupolose selezioni di caffè della famiglia Arabica di primissima qualità e di selezioni di alcuni caffè della famiglia dei Cru. L'obiettivo dell'azienda è quello di realizzare miscele di caffè di alta qualità nel rispetto di elevati standard qualitativi.

La Macinatura

L'operazione successiva alla tostatura è la macinatura del caffè, fondamentale per l'ottenimento di una bevanda ottimale: un'errata macinatura può, infatti, surriscaldare la miscela sino a trasformarla in polvere bruciata. Un caffè macinato troppo grosso diventa meno solubile e l'acqua scorre via senza estrarne tutto l'aroma e sapore; se troppo fine, dà origine a un infuso eccessivamente forte, a volte con sapore di bruciato. Il macinino va pertanto regolato in modo che una dose normale venga estratta in un tempo compreso tra i 25 e i 30 secondi.

Il Nostro Decaffeinato

La decaffeinizzazione del caffè è un processo che consiste nell'estrarre la caffeina dal chicco di caffè. E' in uso dal 1905 e nasce dall'esigenza di limitare l'assunzione della sostanza stimolante del caffè mantenendone inalterato il gusto e l'aroma. Viene, dunque, a torto considerato un processo che priva il caffè del suo aroma. In realtà il gusto del caffè deriva dalla concentrazione delle sostanze aromatiche che si generano durante la tostatura, mentre la rimozione della caffeina avviene sui chicchi di caffè crudi. Inoltre, la caffeina, alcaloide contenuto in tutti i tipi di caffè verde, sostanzialmente non conferisce aroma o gusto neppure dopo la tostatura. Esistono diverse metodologie di estrazione della caffeina, ma quello più diffuso e da noi adottato utilizza l'acqua. La caffeina, solubile in acqua, filtra nei chicchi di caffè verde e ne estrae la caffeina la quale, successivamente, passa attraverso del carbone attivo che la trattiene. Il liquido che ne deriva, privo della caffeina ma con gli altri componenti solubili del caffè, viene reintrodotto nei semi decaffeinati che sono parzialmente essiccati. La caffeina, invece, viene principalmente utilizzata dalle industrie farmaceutiche.